E' ARRIVATO IL MOMENTO DI RISCRIVERE LE REGOLE
"Esiste un solo modo per fare le cose. Farle bene."
Pensate di abbinare il sogno e gioco dei bambini alla professionalità ed esperienza degli adulti.

Vernici

Colle

Materiali
Impariamo a riconoscere i nostri prodotti
I nostri galleggianti, per quanto da modello a modello possano esserci diversità, avranno alcune caratteristiche che gli renderanno identici fra loro.
Innanzitutto, come riconoscere di che materiale sono fatti?
La verniciatura trasversale indicherà che il corpo è realizzato in Balsa.
Mentre l'orizzontale che è in Rohacell Light.

Il secondo comune denominatore invece, risiede nel nome che è stato assegnato ai nostri amici.
In questo caso abbiamo voluto omaggiare quegli "esseri" meravigliosi che tanto ci sopportano nella nostra passione.
"...Perché è inutile girarci attorno ragazzi... stare assieme ad un pescatore... magari anche agonista... non è proprio facile, fosse solo per i fine settimana sacrificati. Se poi aggiungiamo la possibilità ci vengano a seguito... ad osservare uno sport di cui a loro non interessa un gran ché... Bè! diventa un'impresa per i più quasi titanica..."
Le donne. I nostri amici avranno ciascuno un nome femminile, fatta eccezione per le serie da alborella, dove mi sono riservato una dedica particolare ad agonisti trascorsi, in virtù degli insegnamenti che mi hanno lasciato su questa tecnica.
VERNICI

Le vernici; un fiore all'occhiello del quale andiamo molto fieri, che abbiamo in esclusiva grazie ad uno dei nostri componenti del gruppo, difatti sono coperte da Copyright dall'azienda di un nostro collaboratore.
A primo colpo d'occhio, non sembra abbiano granché rispetto alla concorrenza, se non forse risaltare che per i nostri prodotti, salvo fatta eccezione per una riga di pochi micron prettamente ornamentale, usiamo solamente colori opachi.
Partiamo da questo primo aspetto.
I colori opachi, hanno una caratteristica rispetto ai lucidi, in acqua, a differenza di ciò che accade all'esterno, tendono a sporcarsi meno. Mi spiego meglio, i colori lucidi tendono per fisicità a trattenere maggiormente le molecole di sporco presenti nell'acqua. Se facciamo l'esperimento di lasciar stagnare nella stessa acqua un galleggiante lucido ed uno opaco, dopo un certo lasso di tempo (sono molte le variabili che determinano lo spazio temporale, uno su tutti lo stato dell'acqua stessa...), noteremo che su quello lucido si sarà formata una patina, mentre su l'altro no, o per lo meno richiederà un tempo assai maggiore perché si formi.
Ovviamente non è questa la novità che abbiamo su le nostre vernici, questa sottigliezza è appunto una differenza minimale, e non data da un'esclusività sui materiali, ma bensì dalla conoscenza degli stessi, ed anche se probabilmente maniacale, è pur sempre una differenza la quale avevamo il piacere di condividerla con voi.
La differenza sostanziale, tale da giustificare un brevetto per l'azienda costruttrice, risiede nella capacità di NON trattenere micro-bolle d'aria.
Entrando nello specifico, richiameremo alla vostra memoria, un aneddoto successo qualche anno fa in ambito natatorio.
A livello agonistico la F.I.N. vietò l'utilizzo di costumi che facilitavano il galleggiamento dell'atleta, grazie all'utilizzo di speciali materiali che trattenevano micro bolle d'aria.
[...] - La Federnuoto prende atto che **** ha ritirato dalla distribuzione i costumi in seguito elencati della linea "******", in precedenza approvati dalla Federation Internationale de Natation e non più rintracciabili nella apposita lista dei "FINA Approved Swimwear"
Ciò significa che da questo momento non è consentito l'utilizzo dei costumi menzionati in manifestazioni sotto l'egida della Federation Internationale de Natation e della Ligue Europeenne de Natation quali, in Italia, il 50esimo Trofeo Internazionale Settecolli, in programma allo Stadio del Nuoto di Roma dal 13 al 15 giugno. Pertanto al fine di tutelare gli atleti nelle gare anche a livello regionale e locale, e nel rispetto delle norme generali della Federation Internationale de Natation, la Federnuoto, così come altre federazioni nazionali, assume la seguente decisione sull'uso dei costumi ****** "*********"Segue il comunicato stampa diffuso da **** il 6 maggio -
Il marchio che dovette ritirare dal mercato tutti i costumi fuori regola, in realtà aveva solamente accentuato un fenomeno che in natura succede spontaneamente, cioè la capacità della materia di trattenere più o meno micro bolle d'aria.
Nel nostro caso invece, cercheremo di ottenere l'esatto contrario, cioè di non far trattenere assolutamente nessuna bolla d'aria ai nostri prodotti.
Vi è mai capitato di tarare un galleggiante nuovo in maniera perfetta, e dover togliere qualche pallino dopo un pò di tempo che ci pescate?
Bè! questo fenomeno accade perché sopratutto da nuovo, il galleggiante, o meglio dire, la sua vernice, trattiene micro-bolle d'aria, che via via pescando, grazie sopratutto al fenomeno dello sporco (patina), di cui abbiamo appena parlato sopra, impermeabilizzando la vernice, ne attenua l'effetto (il degrado del "difetto" ovviamente sarà più celere nei galleggianti lucidi che opachi).
Queste micro-bolle d'aria, in pratica aiutano la galleggiabilità del galleggiante, inducendoci in errore nel momento in cui tariamo la nostra lenza.
Le nostre vernici evitano che questo fenomeno accada, facendo sostenere al nostro segnalatore, la stessa grammatura da l'inizio alla fine della pescata, ed anche nei giorni avvenire.
COLLE

Quando parliamo di collanti, il nostro pensiero abituato per la stragrande maggioranza al quotidiano, ci porta immediatamente a pensare alle colle di tutti i giorni, quelle universali per intenderci.
Colle per legno, per vetro, o attacca tutto...
Grazie a questo nuovo progetto, abbiamo avuto la fortuna di entrare in un mondo, a noi fino ad oggi sconosciuto. Di tutti i materiali con cui può essere composto un galleggiante, il collante è di gran lunga il settore con più assortimento di tutti. Abbiamo scoperto, guidati da esperti del settore ormai da generazioni, che i collanti non sono suddivisi solamente per categorie in base a cosa possono accoppiare o fondere assieme, ma per ogni tipo di "colla", multi-componente o pura che sia, ne esistono diverse categorie, suddivise per; temperature di esercizio, specifiche idrorepellenti, trazione, elasticità, peso, resistenza al fuoco o ghiaccio, al vuoto o pressioni, porosità, ecc... insomma! entrando in questo mondo, puoi solo restarne a bocca aperta ed avere l'imbarazzo della scelta. Di fatto non abbiamo scoperto niente di nuovo, semplicemente non ci siamo accontentati di quei due o tre tipi di colle universali presenti sul mercato di tutti i giorni, ma abbiamo avuto la voglia e costanza di investire su un componente, di fondamentale importanza, per la buona riuscita del nostro prodotto.
A tavolino con le nostre guide, abbiamo scelto e collaudato sul campo, i migliori collanti per i materiali da noi utilizzati, considerando le peggiori condizioni a cui dovranno lavorare.
MATERIALI

La balsa, dopo il sughero... è il materiale più antico utilizzato per costruire i nostri "tappi".
" La balsa (Ochroma pyramidale (Cav. ex Lam.) Urb., 1920) è un albero della famiglia Bombacaceae, diffuso in America centro-meridionale. È l'unica specie del genere Ochroma.
Il suo legno è il legno più leggero conosciuto al mondo (densità 150-160 kg/m³) ed è impiegato per la costruzione di aeromodelli e galleggianti da pesca. Nonostante il basso peso specifico, ha una resistenza alla compressione di oltre 100 kg/cm² ottenibile grazie alla struttura alveolare del legno stesso: ha dei canali linfatici molto grandi che permettono all'albero una velocissima crescita (in 5 anni una pianta è matura per l'abbattimento). "
Cit. Wikipedia
In commercio la balsa viene immessa nelle tre diverse tipologie, dura, media e leggera, ciascuna con tonalità ed impieghi specifici, rispettivamente strutture portanti, rivestimenti, riempimenti; il peso specifico si attesta in media sui 150-160 kg/m³ (l'acqua è 1000...), mentre la sua resistenza alla pressione supera i 100 kg/cm². Eccezionale, senza dubbio.
Nel mondo del modellismo, si fa molto più utilizzo e selezione di questo materiale, ma le tipologie vengono scelte anche qui in base a ciò che si deve creare, ad esempio: Quello duro (più scuro) si usa per realizzare elementi strutturali portanti (profili e longheroni), quello medio (rosato) per i rivestimenti, solitamente in tavolette o listelli sottili, mentre quello leggero (giallo/bianco) si usa per riempimenti, essendo il più leggero e friabile.
Come tutte le materie prime naturali, anche la balsa rispecchia la teoria dell'originalità, ed ogni pezzo è unico e diverso per qualche motivo dall'altro, consistenza, flessibilità, porosità, legnosità, stagionatura, ecc...
La bravura dell'artigiano che dovrà scegliere la sua materia prima, sta nel riconoscere, grazie ad esperienza ed estro, il miglior pezzo per ciò che dovrà creare.
Normalmente per costruire galleggianti, si tende a scegliere il materiale più leggero a parità di volume, questo fa sì che grazie alla sua fibra spugnosa e porosa, la nostra materia prima, contenendo più o meno aria al suo interno (in base alla scelta che avremmo fatto), potrà a pari grammatura, avere un corpo più o meno grande.
Non sempre però è corretto scegliere il materiale più leggero, e di riflesso più fragile, perché alcune tecniche, come ad esempio la pesca all'alborella, richiedono un materiale che sia molto più resistente per far sì che non si spezzi durante l'azione di pesca.
Come spesso succede, la differenza la fa sempre il manico, scegliere il miglior compromesso, cercando di rinunciare a poco o a niente e di esaltare al massimo le prestazioni dei prodotti.
Mastermind dedica molta attenzione e cura alla scelta di questo antico e delicato materiale, affinché i suoi prodotti possano, rispondere al meglio alle richieste del garista.

Il Rohacell, su questo materiale è stato detto molto e niente, così da creare (sopratutto nel cliente finale) il più delle volte, una gran confusione ed ignoranza in materia.
Spesso usato come propaganda per evidenziare i propri prodotti come eccellenti.
Ma cosa è realmente il Rohacell.
Innanzitutto la parola Rohacell non è sinonimo di un prodotto specifico, ma abbraccia una famiglia, o meglio dire, un mondo.
Partiamo dall'inizio. Fondamentalmente esistono due famiglie di materiali, a celle aperte (normalmente materie prime come legno, fibre vegetali, animali, ecc...) e celle chiuse (in genere materie prime di laboratorio, polistirene, poliuretano, ecc...).
- Gli isolanti a celle aperte, sono caratterizzati da una struttura fibrosa in cui i vuoti d'aria sono collegati tra loro. I materiali che ricadono in questa categoria presentano una buona permeabilità al vapore ed una tendenza all'assorbimento della condensa, in generale sono prodotti a partire da materie prime di origine naturale.
- Gli isolanti a celle chiuse, sono caratterizzati viceversa da una struttura alveolare con i vuoti d'aria separati l'uno dall'altro, presentano una ridotta permeabilità al vapore e una minore tendenza all'assorbimento d'acqua, in generale sono prodotti a partire da materie prime di origine sintetica (prodotti dell'industria petrolchimica).
Per portare un esempio esplicativo, un pezzo di legno lasciato alla deriva, prima o poi si impregnerà di acqua ed aumentando il proprio peso specifico, finirà con l'affondare. Diversa sarà la storia di un pezzo di polistirolo, che potrà galleggiare all'infinito.
(Per i più tecnici o curiosi, abbiamo realizzato un link alla fine della pagina, con traduzione in italiano colorata in rosso.)
La parola Rohacell nel mondo della pesca è stata e viene attualmente utilizzata erroneamente per indicare materiali spugnosi o poliuretanici, che sì son diversi dalla balsa, ma ben altra cosa rispetto al vero Rohacell, che per i suoi elevatissimi costi, raramente viene utilizzato nel nostro sport.
I materiali spugnosi o poliuretanici hanno una consistenza e densità pari o superiore a quella della balsa, oltre al fatto che sono molto più fragili rispetto alla stessa; vi è mai capitato di rompere galleggianti sopratutto quegli a grande sollecitazione come per la pesca all'inglese? se sì! avete toccato con mano uno dei grossi limiti di questi materiali.
Il Rohacell è ben altro materiale, a prescindere dalla qualità che si sceglierà, avrà comunque nella peggiore delle ipotesi, una densità inferiore della balsa, che si tradurrà a pari grammatura, in un corpo galleggiante più piccolo e di riflesso più idrodinamico, con le conseguenze positive che da questo fattore possiamo facilmente immaginare (meno resistenza a l'acqua e all'abboccata).
- Il galleggiante in Rohacell a pari grammatura, è più piccolo di uno in balsa.
E' un materiale completamente idrorepellente, il che significa che non avrà bisogno di impregnanti e molte mani di vernice che servono invece alla balsa per non inzupparsi d'acqua.
- Un galleggiante Rohacell anche rompendosi durante una pescata, se manterrà il proprio volume, continuerà a tenere la stessa grammatura.
E' un materiale prodotto in laboratorio, il che fa sì che ogni particella sia identica all'altra, a differenza della balsa, che essendo una materia prima naturale, non può fisicamente avere.
- Ogni corpo galleggiante Rohacell sarà identico all'altro.
Per i galleggianti a filo passante non è necessario avere un tubetto di silicone a l'interno del corpo che lo impermeabilizzi e protegga dalle abrasioni della lenza, questo fa sì di ridurre in questi modelli, ancor di più la sezione del corpo galleggiante, dato l'asportazione inferiore di materiale rispetto a quegli con il tubetto, oltre ad avere una forma più pulita ed una resistenza minore all'acqua, data sempre dall'assenza del tubetto.
- I galleggianti a filo interno Rohacell, sono ancor più piccoli a pari grammatura e più fluidi in acqua, rispetto ai cugini.
Come già detto, nella famiglia di questo materiale, esistono molti prodotti, diversi per consistenza, volume, resistenza e densità, che ne variano oltre al costo anche il risultato finale. Il segreto sta solamente nel saper scegliere, in un mercato in continua evoluzione, il giusto compromesso tra la densità desiderata e la giusta resistenza.
A titolo esplicativo, mostriamo un piccolissimo estratto del nostro archivio, così da poter far comprendere il vero mondo del Rohacell (quello vero).

Ovviamente non è detto che in questa pagina risiedano i nostri prodotti, ma abbiamo voluto farVi comprendere solo una piccolissima parte del vero mondo Rohacell e dei costi che questo materiale ha.
Per i nostri prodotti, abbiamo selezionato dopo molte prove di laboratorio, due codici, che per strategie aziendali non utilizzeranno i loro nomi naturali, ma saranno conosciuti come: Rohacell Light e Rohacell Strong.
Il Rohacell Light ad alta densità è stato selezionato per prodotti più delicati, per i galleggianti che richiedono una maggior sensibilità e manovrabilità a discapito magari di una resistenza eccessiva, per il tipo di pesca per cui sono stati creati. Avranno una sezione minore rispetto ai cugini di pari grammatura, una fluidità e leggerezza estrema data anche dalla pochissima presenza di vernice e tubetto siliconico per i modelli a filo passante.
Il Rohacell Strong è stato selezionato per i galleggianti che richiedono una resistenza superiore alla balsa, pur mantenendo la stessa densità del legno. Avrà le stesse dimensioni dei cugini in balsa, ma con una grande resistenza sopratutto nei collanti e potrà continuare a segnalarci le abboccate, anche qualora dovesse per qualunque ragione spezzarsi (mantenendo ovviamente il suo volume originario).